Opere selezionate dalla giuria di esperti
ARCO ROSSO – Matteo Cecchinato
L’opera proposta è costituita da una struttura verticale rossa, dell’altezza di 4 m e di pianta triangolare, i cui lati sono costituiti da archi a tutto sesto posti a diversa altezza.
Quella che si viene così a creare è una forma estremamente dinamica pur partendo da una geometria come l’arco a tutto sesto che esprime solitamente l’idea di stabilità e rigore.
L’idea nasce dalla ricerca di quale fosse l’elemento che caratterizzasse il parco e gli edifici in esso contenuti, si è trovato questo elemento nell’arco a tutto sesto che si ripete infinite volte nei portici della Certosa Reale e negli edifici attigui nonché nel Portale Juvarriano e nella Lavanderia a Vapore.
L’opera verrà realizzata in acciaio e lamiera, zincati e verniciati.
CONTRO I MULINI A VENTO – Giulia Mainardi
Il soggetto dell’installazione è una scultura parziale di un cavallo che parte alla carica, contro dei mulini a vento stilizzati. Con questa immagine l’artista ha voluto tradurre, visivamente, il concetto della lotta folle e vana contro le cause perse o contro quei pensieri che non esistono o non sono mai esistiti, ma vivono soltanto nel nostro immaginario.
Prendendo in prestito l’espressione di Miguel de Cervantes nel Don Chisciotte della Mancia Giulia Mainardi ha fatto un ragionamento sugli eterni cavalieri erranti che combattono quotidianamente “contro i mulini a vento” di una società decadente che ai suoi occhi non risultano sconfitti perché “sconfitto è solo colui che rinuncia all’impresa per paura di una causa persa!”.
Don Chisciotte non è più protagonista, ma la sua assenza diventa, in qualche modo, presenza.
L’opera verrà realizzata in acciaio e cor-ten.
ALVEARE STELLARE – Agenzia CRU
L’alveare è una forma naturale costruita da insetti sociali per organizzare la propria comunità secondo una particolare forma di intelligenza complessa definita “intelligenza di sciame”. L’opera concettuale di Ciro Rispoli vuole rappresentare i sistemi complessi e la interazione tra diversi soggetti che provano ad armonizzarsi in un insieme unico nel tentativo di costituire la forma geometrica perfetta per antonomasia: la sfera, una società armoniosa come un’idea costituita da una molteplicità di pensieri che si fondono per costruire una perfezione ideale, mai completa, ma sempre in eterna tensione. La natura degli esseri viventi ricerca istintivamente l’armonia come l’espressione più efficiente di sistemi organici in cui si sincronizzano gli obiettivi: la felicità, intesa come la sensazione di completezza, è in una relazione funzionale con l’ambiente.
Alveari furono sia il monastero, che l’ospedale, e l’organizzazione complessa di una struttura così imponente e con così tante funzioni era fondamentale per raggiungere gli obiettivi di una vita spirituale, cosi come di una guarigione psichica. Strutture complesse in cui si tende ad uno scopo comune sono l’ispirazione dell’opera, che così interpreta il luogo che ora ospita la nuova comunità di Collegno come luogo ideale in cui rigenerarsi, frutto di una collaborazione tra i molti soggetti istituzionali e privati interessati a dare un’anima al luogo iconico della Certosa Reale.
L’opera verrà realizzata in acciaio inossidabile, acciaio COR – TEN e calcestruzzo.
ATTRAVERSO LA STORIA, LA VITA, LA MORTE. ATTRAVERSO LA NATURA – Ponte per l’arte APS
L’opera fa riferimento all’ingresso settecentesco della Certosa, con il portale realizzato su progetto di Filippo Juvarra, attraverso la citazione delle colonne in pietra fasciate ai lati dell’ingresso. Al di sopra della colonna è posto l’elemento vegetale di una foglia consunta dal tempo e dagli agenti atmosferici, mettendo in evidenza il concetto di vita e morte, fine e rinascita, nel ciclo infinito del panta rei. Con la chiusura del Manicomio, la demolizione nel 1977 del muro di recinzione fu il simbolo del possibile ritorno alla vita dalla morte e dall’invisibilità delle persone che vi erano rinchiuse.
Le frasi incise sulle tre fasce sono fitte: sulla fascia superiore sono citazioni riferite alla forza rigenerativa della natura, alla sacralità delle forme naturali e alla forza rasserenante della bellezza, attraverso la spiritualità dei luoghi di meditazione; sulla fascia intermedia della colonna, sono riportate alcune frasi di Franco Basaglia, il neuropsichiatra ispiratore e sostenitore della legge 180 di riforma psichiatrica; sulla fascia inferiore della colonna, infine, sono riportati il nome dell’artista che ha realizzato l’opera e dell’associazione (della quale è socia fondatrice) con la quale partecipa al bando, l’anno di realizzazione e il titolo dell’opera.
L’opera verrà realizzata in acciaio inox e acciaio inossidabile.
INTEGRAZIONE – Simona De Lorenzo
Ispirata al parco di Collegno e alla sua storia, l’opera vuole richiamare con i tre cubi che si sovrastano tra loro, come una stratificazione storica dell’architettura del parco, gli edifici ed i loro cambiamenti nel tempo, la loro evoluzione; attraversati da un fiore che simboleggia la rinascita, la nuova vita che si rinnova, come appunto si è rinnovata l’architettura del parco negli anni. La composizione è inoltre un riferimento all’integrazione tra uomo e ambiente, cultura e natura, esattamente come il parco di Collegno e la sua natura ospitano oggi centri culturali.
La scultura è composta da tre cubi in marmo di Carrara e un elemento in acciaio verniciato che si interseca tra essi.
INFORMAZIONI
Per informazioni rivolgersi all’Ufficio Cultura tramite ufficio.cultura@comune.collegno.to.it