Cosa sono i vasi officinali e perché a Collegno c’è un concorso nazionale?

I vasi officinali contenevano erbe aromatiche o “pozioni magiche” e nell’Aula Hospitalis, uno dei locali più antichi della Certosa Reale e utilizzato dai padri certosini come farmacia, ne era conservata una collezione in maiolica. Lo spazio fra le scansie degli scaffali dell’Aula Hospitalis della Certosa era di 39 cm, motivo per il quale i concorrenti che partecipano al concorso collegnese realizzano le proprie opere senza mai superare quell’altezza.

I vasi originali furono commissionati in blocco dai Certosini nel 1737ad una manifattura pavese ed erano destinati alla loro spezieria/farmacia. La raccolta  che si distingueva per la qualità e la quantità dei pezzi, comprendeva vasi a forma di orcio, i cui manici zoomorfi terminavano a testa di serpe, ad albarello, a boccia, a brocca, con manici piatti e semplici, oltre al piccolo pilloliere a coppa. Tutti i contenitori si presentavano con una decorazione monocroma blu su fondo bianco e rivestiti da un cartiglio con la scritta del medicamento in nero; nei vasi grandi si scorgevano anche delle decorazioni a motivi vegetali con al centro un tondo con l’immagine dell’Annunciazione, la copia di un sigillo del secolo XVIII della Certosa e al di sotto del cartiglio riprodotto il monogramma C.A.R.T. (Cartusia Augustae Regiae Taurinensis).
Prima del furto (novembre 1991) la collezione ammontava a 175 pezzi. Appartenevano  alla collezione anche due mortai, uno di marmo e uno di bronzo, il primo reca il monogramma cartusiano e la data 1734, invece quello bronzeo l’immagine dell’Annunciazione, la scritta Carthusia Taurini e la data 1782, qualche anno fa rubati anche questi.