Parco della Certosa
La Certosa Reale di Collegno è un complesso monastico, insediato per iniziativa di Maria Cristina di Francia a partire dall’anno 1640. Nel primo decennio dell’800 in epoca napoleonica fu già sede dell’Università di Torino. Dalla seconda metà dell’Ottocento fu adibito ad Ospedale Psichiatrico; tale destinazione è perdurata fino alla promulgazione della “Legge Basaglia” (L. 13/5/1978, n. 180), quando è stato avviato un lungo processo di definitivo superamento del manicomio e parallelo recupero del complesso.
Dopo l’abbattimento del muro che separava l’Ospedale Psichiatrico dal resto della Città, iniziato dal Comune nel 1977, anticipando di un anno la “Legge Basaglia”, tale complesso è stato oggetto di una trasformazione prudente e sostenibile che ha reso fruibile alla collettività il Parco e quei luoghi con il recupero di locali (“Padiglioni” e “Ville” splendidamente restaurati), che sono diventati in questi quarant’anni sedi ad indirizzo istituzionale/scolastico, per ASL TO3, uffici comunali, C.I.D.I.U. e liceo Curie-Levi, e di eccellenze culturali di rilievo nazionale come la Lavanderia a Vapore, la Sala delle Arti e la Villa 5.
Il progetto di superamento dell’Ospedale Psichiatrico e di riqualificazione dell’area è stato fortemente condiviso, negli ultimi quarant’anni, dalle Amministrazioni pubbliche interessate, Comune di Collegno, Regione Piemonte, Provincia di Torino e ASL TO3, attraverso accordi,convenzioni e protocolli d’intesa.
La pianificazione strategica, in un’ottica Metropolitana, individua la Certosa Reale come l’elemento centrale di un disegno distributivo di qualità nello sviluppo cittadino del quadrante ovest metropolitano.
Nell’ambito del “Bando per la presentazione di progetti per la predisposizione del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia”, in attuazione di quanto disposto dall’art. 1, comma 978, della Legge 28 dicembre 2015, n. 208 e del D.P.C.M. 25/5/2016, la città di Collegno ha avviato il recupero dell’edificio denominato “Laboratori” affascinante esempio di architettura industriale di inizio del secolo scorso che occupa circa 3.000 mq ed è da tempo abbandonato e pericolante, al fine di creare nuove aule per ospitare la facoltà di Scienze della Formazione Primaria.
In questa cornice crediamo che lo sviluppo di un Centro Culturale con Polo Universitario possa essere il volano per implementare e valorizzare un’area che ha sofferto il declino industriale e il progressivo innalzamento dell’età della popolazione.
La valorizzazione in termini culturali dell’area, unita all’iniezione di gioventù e creatività di cui generalmente l’attività universitaria è foriera, permetterà anche l’applicazione di ITC e IA nonché di innovazioni gestionali in un’area che racchiude in sé patrimoni materiali ed immateriali di notevole valore solo in parte emersi. La messa a sistema e valorizzazione di tale patrimonio può produrre crescita, diversificazione, rinnovamento su un sedimento socio culturale emozionale che ha alla base storie di cooperazione e accoglienza dei più deboli e fragili attraverso interventi istituzionali, associativi, di volontariato, ma anche semplicemente di senso civico e umano.
Per completare un tassello della rigenerazione dell’area della Certosa sono in fase di attuazione i seguenti interventi:
- Lotto 2 laboratori: è previsto il completamento recupero/restauro edificio ai fini dell’insediamento dell’Università degli studi di Torino- Scienze della Formazione Primaria nel rispetto del protocollo sottoscritto tra Città di Collegno- ASL To3- Università degli Studi di Torino – € 2.200.000;
- Messa in sicurezza manti di copertura e bonifica amianto manica attigua Padiglione 14 – € 300.000;
- Ampliamento e rinaturalizzazione del parcheggio di via Tampellini a servizio Centro Storico e Certosa Reale/Università € 500.000;
- Ricollocazione della biblioteca nel padiglione 16 Ex- stireria € 2.200.000 (di cui FOI € 220.000);
- Sotto/sopra – Volumi tra gli alberi e aula nel Parco € 240.000.
Importo stanziato: € 5.440.000,00