Descrizione
Grande partecipazione ieri sera alla presentazione del libro "Arturo Bendini: un rivoluzionario di professione" , curato da Davide Morra. L'iniziativa, svoltasi in Sala Consiliare, promossa dalla Fondazione Arturo Bendini Collegno con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, si è svolta in occasione del 105° anniversario dall'elezione di Arturo Bendini a Sindaco di Collegno.
La giornata di commemorazione è iniziata, nel pomeriggio, al Sacrario dei Caduti presso il Cimitero di Collegno, con il Sindaco Matteo Cavallone, il Presidente del Consiglio Comunale Enrico Manfredi, le autorità cittadine e la Fondazione Bendini, che hanno reso omaggio alla tomba di Arturo Bendini.
La presentazione ufficiale del volume - edito da Impremix Edizioni Narrativa - si tenuta a seguire presso la Sala del Consiglio. L'incontro è stato presieduto da Salvatore Ventura, che ha dato subito la parola per un saluto a Sabato Fierro, Presidente della Fondazione Bendini.
“Oggi non ricordiamo solo la figura di Arturo Bendini – ha poi sottolineato il Sindaco di Collegno Matteo Cavallone – ma le radici storiche di Collegno. Radici che affondano nella storia del movimento operaio, nella lotta antifascista, del secolo scorso. Un grazie sentito da parte di tutta la nostra comunità va all’autore Davide Morra e alla Fondazione Bendini”.
Dopo i saluti dell’assessore alla Cultura Clara Bertolo, e dell'Editore Enrico Cavallito, è stata la volta dell’apprezzato intervento dell’autore, Davide Morra: “la storia, personale e pubblica, di Bendini è quella di un uomo nato alla fine dell’ottocento a Brescia e cresciuto nella Torino operaia degli anni precedenti la prima guerra mondiale. Un operaio, prima socialista e poi comunista, molto vicino ad Antonio Gramsci, capace di diventare Sindaco di Collegno e poi deputato. La storia di un rivoluzionario di professione”.
Presenti in sala anche i familiari di Arturo Bendini, e i sindaci emeriti Umberto D'Ottavio, Silvana Accossato, e Francesco Casciano.
E’ inoltre intervenuto Rocco Larizza, già Senatore della Repubblica e Dirigente del Partito Comunista Italiano, mentre le conclusioni sono state affidate a Anna Rossomando, Vicepresidente del Senato.