Solidarietà Internazionale


Il Comune di Collegno promuove progetti legati all’iniziativa di cooperative, di scuole, di chiese, di associazioni, di ONG, di organismi diversi anche in interazione fra loro e avvalendosi in certi casi di contributi delle Pubbliche Amministrazioni.

Ricordiamo qui, alcuni momenti vissuti più intensamente dalla popolazione: gli interventi dopo-terremoto del Friuli (1976) e dell’Irpinia (1980), la campagna “Una goccia d’acqua per il Mali”, le adozioni a distanza di bambini in guerra a Sarajevo (1993)…

 

Aiuti nelle Emergenze


Ogni volta che è avvenuto negli ultimi 30 anni un disastro naturale mondiale, la città di Collegno non è rimasta insensibile, ma si è mobilitata per sostenere con aiuti le comunità più colpite. A volte è riuscita a intervenire con tempestività, altre volte ha dovuto sperimentare la frustrazione di alcuni ritardi, dovuti a una certa inerzia e ad alcuni elementi di impreparazione.
Ora dunque uno degli obiettivi del COORDINAMENTO è quello di dotarsi di uno strumento capace di rendere efficace questa domanda cittadina di solidarietà. L’idea è quella di mettere a punto un progetto-base di preparazione alle eventualità future, per le quali il territorio possa essere mobilitato secondo realtà previste – a partire dalle scuole – per poter avere una risposta immediata.
Gli interventi di aiuti per le emergenze potranno essere delimitati nel tempo per il periodo definito dall’emergenza stessa, o trasformarsi in un progetto a lungo termine, come è avvenuto per l’intervento di cooperazione decentrata “tsunami”.

 

Solidarietà per la Pace


Questo specifico strumento di “ingerenza umanitaria” si configura come parte di un intervento di interposizione nonviolenta nei paesi di guerra.
Collegno lo ha messo in atto tre volte per segnalare l’opposizione della nostra popolazione allo strumento-guerra voluto dai governi. Guerra che sempre colpisce le popolazioni civili.
E’ un tipo di intervento che viene condotto nel cuore del conflitto da volontari disposti ad assumerne i rischi, pur di rompere l’isolamento dei moderni assedi, portando aiuti umanitari, lettere, segni di pace, semi di ricostruzione. Insieme con marce, manifestazioni, colloqui con le parti avverse, iniziative di diplomazia popolare, queste azioni solidali stanno muovendo i primi passi per mettere a punto interventi di interposizione civile nonviolenta, non ancora pienamente riconosciuti e adottati dal “popolo della pace”.

Ultimo aggiornamento: 22/04/2024, 15:10

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