Alimentazione e Salute
LA SALUTE A TAVOLA
Percorso dei 5 colori
Mangiare ogni giorno almeno 5 porzioni di frutta di ortaggi contribuisce a proteggere la nostra salute da cardiopatie, ictus, diabete senile e insorgenza di alcune tipologie di tumori. La raccomandazione dei ricercatori e nutrizionisti è quella di consumare vegetali di colore diverso. Per facilitare la scelta li hanno suddivisi in 5 gruppi in base al colore: ROSSO, GIALLO-ARANCIO, VERDE, BLU-VIOLA, BIANCO I prodotti ortofrutticoli oltre ad essere un ottima fonte di Vitamine, Sali minerali, Fibre e Zuccheri contengono anche dei composti organici di origine vegetale detti phytochemicals responsabili dei colori, ma soprattutto importanti perchè agiscono da antiossidanti (difendono dai radicali liberi) regolatori della proliferazione cellulare e regolatori della risposta immunitaria. Scopriamo insieme i pregi dei diversi colori:
- VERDE: frutta e verdura, curiosità e ricette
- BLU/VIOLA: frutta e verdura, curiosità e ricette
- BIANCO: frutta e verdura, curiosità e ricette
- ROSSO: frutta e verdura, curiosità e ricette
- GIALLO/ARANCIO: frutta e verdura, curiosità e ricette
Spreco zero in cucina
L’Agenzia delle Nazioni Unite per l’Agricoltura e l’Alimentazione, la FAO, intende per spreco alimentare qualsiasi sostanza sana e commestibile che in ogni fase della catena alimentare, invece di essere destinata al consumo umano, viene sprecata , persa, degradata o consumata da parassiti. Una definizione ampia, a conferma che lo spreco alimentare ha tante cause. E’ dunque un problema che va riferito all’intero sistema agroalimentare, dal campo alla tavola come si dice semplificando un po’ i vari passaggi che portano gli alimenti nel nostro stomaco.
Anche il Parlamento Europeo ha cercato di definire lo spreco alimentare con una ” Risoluzione su come evitare lo spreco di alimenti” votata in seduta plenaria il 19 gennaio 2012. A parte questo tentativo di trovare una prima definizione comune, in ogni Stato membro esiste una percezione, e dunque anche una definizione, diversa di spreco alimentare. Ad esempio per il nostro Paese abbiamo definito lo spreco alimentare nel “Libro nero dello spreco in Italia: il cibo” (2011) come prodotti scartati dalla catena agroalimentare, prodotti che hanno perso valore commerciale, ma che, se opportunamente trattati e recuperati, possono ancora essere destinati al consumo umano.
Uscendo dall’Europa, il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) ha individuato e codificato tre tipi diversi di perdite lungo la filiera agroalimentare:
- Le perdite nella fase dal campo ai punti di vendita
- Le perdite nei punti di vendita
- Le perdite nel consumo domestico ed extra-domestico
Il nostro Paese non è più sprecone degli altri Stati membri dell’UE, almeno osservando i dati riportati nello studio comunitario. Tuttavia bisognerebbe agire a monte dello spreco, comprendere le cause (vedi studio di Barilla Center for Food and Nutrition Last Minute Market e Università di Bologna 2012) e quindi cercare di ridurlo a zero. In tutto questo complesso percorso ognuno di noi può concentrarsi su azioni che ci riguardano direttamente come consumatori.
Quando facciamo la spesa, quando scegliamo un menù al ristorante, quando decidiamo cosa cucinare e cosa scartiamo dalla preparazione di una ricetta. Ecco in questo piccolo spazio proponiamo delle ricette realizzate con alcune parti comunemente ritenute degli scarti che in genere si buttano dopo la mondatura.
Prima di cimentarvi ai fornelli alcuni consigli:
- Acquistate prodotti ortofrutticoli di stagione, possibilmente di coltivazione biologica e di provenienza “filiera corta”: si abbassano così gli scarti perché non hanno subito maturazione forzata e durano più a lungo.
- Prima dell’utilizzo lavate sempre frutta e verdura aiutandovi con uno spazzolino per eliminare eventuali tracce di terriccio.
- Cercate di sfruttare al meglio la freschezza e le proprietà nutrizionali anche degli scarti di frutta e verdura utilizzandoli subito; se dovete conservarli per 1-2 giorni metteteli in frigorifero nei sacchetti microforati. Fonte: Andrea Segrè ” Cucinare senza sprechi” Il Lettore Goloso