Alberi Storici
Esemplari molto longevi e maestosi
Tra gli alberi censiti nella città, ci sono alcuni esemplari molto longevi e maestosi. Essi si possono definire dei veri e propri alberi monumentali, poiché per età, dimensione, specie botanica, valore paesaggistico o per un preciso riferimento ad eventi o memorie rilevanti da un punto di vista storico e culturale, sono da considerarsi meritevoli di una tutela speciale.
IPPOCASTANO
Dove si trova: Chiostro della Certosa Reale
Altezza: 16 m
Portamento: elegante ed imponente della chioma che raggiunge un diametro di 10 m. Tale esemplare è contraddistinto da una particolare tecnica di potatura (potatura a candelabro) che le fornisce un aspetto ancora più maestoso.
Corteccia: bruna, liscia e si desquama con il procedere degli anni.
Foglie: decidue, palmato-settate, lungamente picciolate, con inserzione alterna su rametti bruni o verdastri leggermente pubescenti. Il margine della foglia è doppiamente seghettato, la nervatura ben marcata e raggiunge una lunghezza di 20 cm. Le foglie assumono una colorazione verde brillante nella pagina superiore e verde chiaro, con una leggera tomentosità sulla nervature, in quella inferiore.
Fiori: ermafroditi, a simmetria bilaterale e riuniti in infiorescenze a pannocchia di grandi dimensioni (possono raggiungere anche 20 cm di grandezza e 50 fiori). La fioritura avviene nei mesi di aprile e maggio.
Frutto: capsule rotonde e verdastre, che si aprono in tre valve per far fuoriuscire il seme di grosse dimensioni e si colore scuro, comunemente conosciuto con il nome di Castagna Matta.
Cenni storici: Si narra che sotto l’imponente chioma di questo esemplare si siano incontrati ed abbracciati lo Smemorato di Collegno e Giulia Canella, la donna che aveva riconosciuto in lui il marito partito per la guerra e mai ritornato.
GELSI
Morus alba
Portamento: Pianta che presenta un particolare tipo di portamento dovuto ai numerosi interventi di capitozzatura effettuati dagli agricoltori al fine di ottenere nutrimento per i bachi da seta. La capitozzatura è una pratica drastica di potatura che permette la crescita di nuove ramificazioni, solitamente effettuata ad 1 m di altezza dal colletto per agevolare la raccolta dei rami.
Corteccia: giallo-grigiastra in giovane età mentre con il passare degli anni diventa bruno scura, profondamente solcata e screpolata in scaglie longitudinali.
Foglie: caduche, alterne e distiche. Presentano un elevato grado di polimorfismo, generalmente hanno una forma ovato-acuta asimmetrica alla base, ma non di rado sono cuoriformi e in forme intermedie tra le due precedentemente citate. I margini sono dentato seghettati, l’apice acuminato e la base leggermente cordata. Entrambe le pagine si presentano glabre, di colore verde chiamo in primavera-estate e giallo carico in autunno.
Fiori: unisessuali, quelli maschili formano un’infiorescenza ad amento di forma cilindrica, mentre quelli femminili si presentano in amenti globosi. Solitamente i due fiori di diverso sesso sono portati da piante diverse (Specie Dioica), anche se non sono rari gli esemplari con ambedue le infiorescenze. La fioritura avviene tra aprile e maggio.
Frutti: Generalmente chiamate more del gelso, sono infruttescenze composte formate dall’unione di nocule (il frutto vero e proprio). Il nome corretto di questo “falso frutto” è Sorosio e somiglia ad un piccolo lampone o ad una mora di rovo, ma leggermente più allungato e grosso. Il colore dei sorosi varia da bianco-giallognolo a rosa-violetto. Sono commestibili, la polpa è dolciastra con punte acidule prima della maturazione.
Cenni storici: La pianta testimonia l’importanza storica che hanno avuto nei secoli passati la bachicoltura e la lavorazione della seta per gli abitanti di Collegno.
Sono stati attualmente segnalati due gelsi di rilevanza storica nel territorio del Comune:
1. Gelso di Piazza Che Guevara
Altezza: 9 m
Circonferenza: 290 cm
L’albero è situato su corso Kennedy, all’angolo Nord-Est di Piazza Che Guevara
2. Gelso Cascina La Favorita
Dove si trova: Cascina La Favorita
Altezza: 7m
Circonferenza: 310cm
Il gelso è situato all’interno del cortile della Cascina La Favorita, sita nel Conume di Collegno e costruita all’inizio del 1900 dalla famiglia Mattiotto. L’albero, situato nei pressi del pozzo, da cui trae beneficio nei periodi siccitosi, era già presente prima della costruzione della cascina. Il gelso è stato allevato mediante capitozzatura annuale come da tradizione per l’allevamento del baco da seta ma gli attuali proprietari l’hanno avviato verso un portamento più naturale. La pianta, segnalata all’IPLA, è inattesa di essere inserita nell’elenco degli Alberi Monumentali del Piemonte.