Alberi Storici
Gli alberi danno pace alle anime degli uomini. – Nora Waln

Tra gli alberi censiti nel territorio di Collegno, alcuni esemplari si distinguono per la loro longevità, imponenza e valore storico. Questi alberi sono considerati storici o monumentali in base a criteri specifici legati alla loro età, dimensione, specie botanica e al loro significato culturale e paesaggistico.
Gli alberi storici sono quelli che, pur non raggiungendo il rango di “monumentali”, hanno comunque un’importanza per la comunità, per il loro legame con la storia locale e per le loro caratteristiche uniche. Ad oggi, Collegno ha individuato 7 alberi storici, alcuni dei quali, grazie alle loro dimensioni, sono stati segnalati a IPLA (Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente) per la mappatura nazionale degli alberi monumentali.
Esemplare | Ubicazione | Altezza (m) | Circonferenza (m) |
---|---|---|---|
Aesculsu hippocastanum | Chiostri della Certosa – via Martiri XXX Aprile | 15,5 | 3 |
Cedrus deodara | Villa 5 – Parco Dalla Chiesa | 32 | 4,65 |
Morus alba | Piazza che Guevara angolo Corso Kennedy | 5 | 2,70 |
Platanus x acerifolia | Scuola Boselli – giardino intero | 8,8 | 4,70 |
Populus alba | Scuola Boselli – giardino intero | 29 | 3,75 |
Fagus sylvatica | Corso Francia 113 – Giardino Chazalettes | 21,8 | 4,04 |
Morus alba | Via Torino-Pianezza, ex SS24 (cortile privato) | 7 | 3,10 |
Tra gli alberi monumentali, invece, spicca un esemplare in particolare: l’Ippocastano della Certosa di Collegno. Questo albero è stato riconosciuto ufficialmente come monumentale e inserito nell’elenco nazionale degli alberi monumentali con DM del 18 settembre 2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 227 del 28 settembre 2023. Per effetto di questo riconoscimento, l’Ippocastano è soggetto a una tutela speciale, con vincoli che ne proibiscono l’abbattimento o modifiche senza specifica autorizzazione comunale, previo parere della Direzione Foreste del Ministero dell’Agricoltura.
Con il riconoscimento di questa pianta come albero monumentale, la città di Collegno contribuisce alla conservazione di un patrimonio naturale e culturale di inestimabile valore, affermando l’importanza di proteggere questi simboli di storia e memoria per le generazioni future.
Di seguito la storia e le caratteristiche uniche di questi particolari alberi storici:
- Ippocastano
- Gelsi
IPPOCASTANO – Aesculus hippocastanum
Dove si trova: Chiostro della Certosa Reale
Altezza: 16 m
Portamento: elegante ed imponente della chioma che raggiunge un diametro di 10 m. Tale esemplare è contraddistinto da una particolare tecnica di potatura (potatura a candelabro) che le fornisce un aspetto ancora più maestoso.
Corteccia: bruna, liscia e si desquama con il procedere degli anni.
Foglie: decidue, palmato-settate, lungamente picciolate, con inserzione alterna su rametti bruni o verdastri leggermente pubescenti. Il margine della foglia è doppiamente seghettato, la nervatura ben marcata e raggiunge una lunghezza di 20 cm. Le foglie assumono una colorazione verde brillante nella pagina superiore e verde chiaro, con una leggera tomentosità sulle nervature, in quella inferiore.
Fiori: ermafroditi, a simmetria bilaterale e riuniti in infiorescenze a pannocchia di grandi dimensioni (possono raggiungere anche 20 cm di grandezza e 50 fiori). La fioritura avviene nei mesi di aprile e maggio.
Frutto: capsule rotonde e verdastre, che si aprono in tre valve per far fuoriuscire il seme di grosse dimensioni e si colore scuro, comunemente conosciuto con il nome di Castagna Matta.
Cenni storici: Si narra che sotto l’imponente chioma di questo esemplare si siano incontrati ed abbracciati lo Smemorato di Collegno e Giulia Canella, la donna che aveva riconosciuto in lui il marito partito per la guerra e mai ritornato.
Per visite guidate consultare la seguente pagina:
https://www.comune.collegno.to.it/area_tematica/cultura-e-turismo/visite-guidate/
GELSI – Morus alba
Sono stati attualmente segnalati due gelsi di rilevanza storica nel territorio del Comune:
1. Gelso di Piazza Che Guevara
Altezza: 9 m
Circonferenza: 290 cm
L’albero è situato su corso Kennedy, all’angolo Nord-Est di Piazza Che Guevara
2. Gelso Cascina La Favorita
Dove si trova: Cascina La Favorita
Altezza: 7m
Circonferenza: 310cm
Il gelso è situato all’interno del cortile della Cascina La Favorita, sita nel Comune di Collegno e costruita all’inizio del 1900 dalla famiglia Mattiotto.
L’albero, situato nei pressi del pozzo, da cui trae beneficio nei periodi siccitosi, era già presente prima della costruzione della cascina. Il gelso è stato allevato mediante capitozzatura annuale come da tradizione per l’allevamento del baco da seta ma gli attuali proprietari l’hanno avviato verso un portamento più naturale. La pianta, segnalata all’IPLA, è in attesa di essere inserita nell’elenco degli Alberi Monumentali del Piemonte.
Portamento: Pianta che presenta un particolare tipo di portamento dovuto ai numerosi interventi di capitozzatura effettuati dagli agricoltori al fine di ottenere nutrimento per i bachi da seta. La capitozzatura è una pratica drastica di potatura che permette la crescita di nuove ramificazioni, solitamente effettuata ad 1 m di altezza dal colletto per agevolare la raccolta dei rami.
Corteccia: giallo-grigiastra in giovane età mentre con il passare degli anni diventa bruno scura, profondamente solcata e screpolata in scaglie longitudinali.
Foglie: caduche, alterne e distiche. Presentano un elevato grado di polimorfismo, generalmente hanno una forma ovato-acuta asimmetrica alla base, ma non di rado sono cuoriformi e in forme intermedie tra le due precedentemente citate. I margini sono dentato seghettati, l’apice acuminato e la base leggermente cordata. Entrambe le pagine si presentano glabre, di colore verde chiamo in primavera-estate e giallo carico in autunno.
Fiori: unisessuali, quelli maschili formano un’infiorescenza ad amento di forma cilindrica, mentre quelli femminili si presentano in amenti globosi. Solitamente i due fiori di diverso sesso sono portati da piante diverse (Specie Dioica), anche se non sono rari gli esemplari con ambedue le infiorescenze. La fioritura avviene tra aprile e maggio.
Frutti: Generalmente chiamate more del gelso, sono infruttescenze composte formate dall’unione di nocule (il frutto vero e proprio). Il nome corretto di questo “falso frutto” è Sorosio e somiglia ad un piccolo lampone o ad una mora di rovo, ma leggermente più allungato e grosso. Il colore dei sorosi varia da bianco-giallognolo a rosa-violetto. Sono commestibili, la polpa è dolciastra con punte acidule prima della maturazione.
Cenni storici: La pianta testimonia l’importanza storica che hanno avuto nei secoli passati la bachicoltura e la lavorazione della seta per gli abitanti di Collegno.