Gli impollinatori sono tutte quelle specie che al fine di nutrirsi di nettare e a volte anche dello stesso polline fisicamente si spostano da un fiore all’altro portandosi dietro il polline che rimane attaccato alla peluria, più o meno lunga, o rugosità presente su ogni insetto. Nel spostarsi da un fiore all’altro talvolta cade nel fiore giusto, della stessa specie, mettendo in atto l’impollinazione che permetterà la formazione del frutto. In questo modo gli impollinatori svolgono da sempre un ruolo importantissimo e fondamentale nel mantenimento della biodiversità e nella produttività agricola. L’ISPRA stima che il 90% delle piante selvatiche da fiore e oltre il 75% delle principali colture agrarie dipendono dall’impollinazione animale nel suo rapporto “Piante e insetti impollinatori: un’alleanza per la biodiversità” del 2021.
 
Essi contribuiscono direttamente alla produzione alimentare, quindi disponibilità di frutta, verdura, semi e piante foraggere, e alla conservazione della biodiversità garantendo negli ambienti naturali la formazione dei frutti e l’incrocio tra piante diverse della stessa specie. L’incrocio tra piante (individui) diversi della stessa specie in ambiente naturale può non essere scontato o così facile per via della frammentazione degli habitat (fisicamente lontani tra loro) e la sempre maggiore rarefazione di molte specie autoctone non coltivate.
 
Gli impollinatori di maggiore importanza sono le api e gli altri apidi (Apidae), seguiti dalle farfalle, mosche (in particolar modo i sirfidi), zanzare e alcuni coleotteri; formiche e grilli possono saltuariamente essere buoni impollinatori.

 
I sirfidi a prima vista possono ricordare api, bombi o vespe per i loro colori gialli e neri (un esempio di mimetismo difensivo chiamato mimetismo batesiano), ma in realtà sono ditteri, come le comuni mosche domestiche, non pungono e sono assolutamente innocui per l’uomo. Un modo semplice e veloce per distinguerli rispetto ad api, bombi e vespe, è osservare che spesso si librano in volo quasi immobili. La loro particolare importanza nell’agricoltura biologica viene dal fatto che diverse specie nello stadio larvale sono predatrici di insetti dannosi all’agricoltura, come gli afidi; da adulti sono ottimi impollinatori.
 
sirfidi

 
A sinistra è riportato un esemplare dell’inconfondibile “Sirfide Batman” (Myiathroda florea) per il disegno di un pipistrello presente tra le attaccature delle ali. A destra la “Mosca Vespa Comune” (Chrysotoxum cautum), così soprannominata per la somiglianza con una vespa, anche se è un sirfide, ovvero un’innocua mosca.
 

Le zanzare sono anch’esse buoni impollinatori, infatti soltanto le femmine gravide di alcune specie di zanzare sono ematofaghe (pungono). In tutti gli altri casi le zanzare possono nutrirsi di nettare e durante questo processo, il polline può aderire al loro corpo permettendo l’impollinazione di diverse specie vegetali. L’utilizzo di insetticidi “antizanzara” mina la loro sopravvivenza e il servizio ecosistemico dell’impollinazione, soprattutto per quelle specie vegetali che per la propria struttura fiorale non possono essere impollinate dalle api. La sopravvivenza di queste piccole specie di impollinatori e la necessità della riduzione del rischio di trasmissione di malattie tramite la puntura di zanzara è un problema che può essere risolto soltanto con l’applicazione a larga scala di sostanze inibenti la riproduzione specie-specifica (solo per quella specie ematofaga), come è già stato applicato in alcune zone malariche in Africa.
 
I coleotteri, le formiche e i grilli sono impollinatori di minore importanza in quanto non tutte le specie hanno l’abitudine di nutrirsi di nettare e quindi, fisicamente passando da un fiore all’altro, svolgere il ruolo dell’impollinazione. Le specie di coleotteri impollinatori hanno l’abitudine di frequentare fiori di colore bianco o giallo e talvolta possono alimentarsi di alcune parti del fiore per raggiungere il nettare.
 
Infine come curiosità si vuole evidenziare che gli impollinatori italiani sono solo insetti, ma in altre zone del mondo, in particolare nell’emisfero sud, a essere impollinatori possono essere anche uccelli e chirotteri. Inoltre gli insetti solitamente vanno sui fiori gialli o bianchi perché sono i colori che vedono meglio; infatti i fiori di colore rosso, un colore che non distinguono dal verde (sono daltonici) appartengono quasi tutti a piante alloctone in Italia.
 
Gli apidi e le api
 
I Lepidotteri

Ultimo aggiornamento: 05/06/2025, 14:45

Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?

Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio!

Quali sono stati gli aspetti che hai preferito? 1/2

Dove hai incontrato le maggiori difficoltà?1/2

Vuoi aggiungere altri dettagli? 2/2

Inserire massimo 200 caratteri